La Repubblica - In viaggio con papà
DI VERA SCHIAVAZZI
IN VIAGGIO con papà, che guarda con te un vecchio film mangiando patatine sul letto, o che ti lascia fare il bagno in mare anche quando il sole è sceso. Il 60 per cento dei bambini vede così la vacanza a tu per tu con il genitore maschio, una realtà che cresce di anno in anno insieme alle separazioni e che rappresenta una nicchia di mercato interessante per chi vive di turismo.
I dati arrivano da Children' s Tour, il salone specializzato nel turismo under-14, e dall' Osservatorio nazionale sul turismo giovanile: nel 2010, Sono stati 35.000 i padri soli partiti insieme ai figli. Un segmento che oscilla intorno al 2 per cento, ma che cresce da cinque anni a questa parte. «Le cifre sono ancora piccole ma il mercato le ha già registrate - dice Paola Ragazzini di Iscom Group, la ricercatrice che cura i numeri dell' Osservatorio - E ha cominciato a praticare verso i papà single le stesse politiche riservate alle coppie di genitori: albergo gratis per il bambino che dorme nella stessa stanza, o forti sconti sui pacchetti completi». L' Emilia Romagna, con le sue attrezzatissime sponde, è stata la prima: baby sitter sempre disponibile in spiaggia, lezioni di nuoto, pranzi speciali suddivisi per fasce di età nei ristoranti in riva al mare, seggiolini, salvagenti di tutte le taglie e perfino passeggini. Oltre ai prezzi, naturalmente, sui quali però ormai puntano anche altre regioni: nelle Dolomiti, per esempio, il turismo estivo è a misura di mini-famiglia, con sconti del 30 per cento e oltre per i padri soli e slogan pensati per conquistare chi durante l' anno lavora edè troppo impegnato per dedicare tempo ai figli. «Queste esperienze a tu per tu tra padree figli sono molto positive. Occorre essere attentissimi, però, quando nel cerchio si inserisce una persona nuova, la compagna o fidanzata di papà - dice la psicoterapeuta Maria Rita Parsi - È difficile condividere l' estate con qualcuno col quale non c' è mai stata intimità prima, e non è semplice far nascere amicizia con una figura adulta che in nessun caso deve giocare a fare la mamma». «Ma i padri sono attentissimi, forse perché meno abituati a ritrovarsi a lungo con i bambini - rassicura Chiara Rosati, alla guida di bimboinviaggio. com, il portale su cui si cercano le vacanze a misura di piccolissimi - Ormai circa il 20 per cento delle domande e delle ricerche è fatto da uomini, che oltre al prezzo e alla destinazione vogliono sapere che fare una volta arrivati, si informano su musei e parchi acquatici, chiedono se al ristorante dell' albergo il figlio potrà avere i suoi piatti preferiti».
Il 31 per cento dei bambini e ragazzi italiani, del resto, è andato in vacanza almeno due volte nel 2009, mentre il 76,3 per cento si è limitato a un solo periodo: sul mare per i bambini, insomma, non si taglia. E, di fatti, il 70 per cento dei papà sceglie questa opzione, anche se contemporaneamente crescono le vacanze (più brevi) nelle città d' arte. Un mare vicino, facile, amichevole. E possibilmente italiano, viste anche le difficoltà burocratiche che ancora deve affrontare un genitore solo con i figli al momenti di espatriare: permessi da firmare, code, trattative con l' ex coniuge. Per vedere l' effetto che fa, ci sono anche le vacanze di un giorno, come il Daddy Day Camp di Genova, una giornata di sport padri-figlie che si tiene in settembre, o Giopà, lo spazio che il comune di Milano ha inaugurato nel 2008 per i weekend e i mercoledì di pioggia. E in Brianza, ad Agrate, i papà possono frequentare anche un corso di cucina.