Addebito separazione: le foto dell’investigatore sono prova valida dell’infedeltà
Cassazione civile, sez. I, sentenza 14 febbraio 2024, n. 4038.
Di Matteo De Pamphilis Avvocato in Bologna e Professore a contratto nell'Università di Bologna.
La relazione investigativa diretta a dimostrare l’infedeltà coniugale rientra tra le prove atipiche liberamente valutabili nel giudizio civile ai sensi dell'art 116 c.p.c., di cui il giudice è legittimato ad avvalersi, atteso che nell’ordinamento processuale vigente manca una norma di chiusura sulla tassatività dei mezzi di prova. In particolare, le eventuali fotografie a corredo della relazione hanno l’efficacia probatoria prevista dall'art. 2712 c.c. e, anche ove disconosciute espressamente, possono essere comunque utilizzate dal giudice, che può accertarne la conformità all’originale anche attraverso altri mezzi di prova, comprese le presunzioni. Lo stabilisce la Cassazione civile, sez. I, sentenza 14 febbraio 2024, n. 4038.
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