INTERVISTA all'Onorevole Paniz - Artefice della Riforma per l'Affido Condiviso
Intervista rilasciata da: On. Maurizio Paniz A cura dell'Ass.ne Figli Negati www.figlinegati.it
1) Il prossimo 8 febbraio è l'anniversario della Riforma dell'Affido Condiviso. Possiamo fare un primo bilancio?
Sono in calo le separazioni e i divorzi giudiziali, come hanno eviden-ziato le relazioni all’inaugurazione dell’anno giudiziario pochi giorni or sono: questo è già un risultato positivo. Manca però ancora una co-noscenza analitica dello spirito della riforma, perché molti giudici si sono limitati ad osservare il testo normativo senza conoscere il per-corso legislativo e l’intento culturale sottostante al grande lavoro fatto soprattutto alla Camera dei Deputati.
2) Dai dati in nostro possesso, molti tribunali italiani si ostinano ad applicare la vecchia normativa. Si può intervenire politicamente presso il CSM per evidenziare questa anomalia?
L’ho già fatto, parlando con la dott.ssa Napolitano, responsabile della sezione studi, alla quale ho proposto di fare una relazione ai magi-strati. La stessa cosa ho proposto alla responsabile dell’ANM, dott.ssa Fiorillo. Attendo da tempo risposte costruttive. Tutte le volte in cui, nei molti incontri avuti in giro per l’Italia, ho avuto l’opportunità di parlare con i magistrati, i risultati applicativi della riforma sono stati molto efficaci. E’ quindi necessario insistere sulla strada della diffu-sione dello spirito culturale della riforma.
3) Alcuni giudici, di fronte alla litigiosità dei genitori, preferiscono ne-gare l'affido condiviso. Ma la riforma non è stata fatta apposta per quelli che litigano?Ci spiega questa contraddizione nella applica-zione della legge?
E’ proprio questa l’essenza della riforma: l’affidamento condiviso va disposto soprattutto quando due genitori litigano.
Bisogna eliminare l’arma dell’affidamento esclusivo, che scatena conflitti.
4) Sappiamo bene che ci saranno altri interventi migliorativi o peg-giorativi sul testo originario. Quali sono le "correzioni" che si ren-dono necessarie per migliorare la riforma?
Non so se ci saranno interventi correttivi: finora in Commissione Giu-stizia non se n’è mai parlato. Certamente è necessaria una indica-zione abrogativa della competenza del Tribunale dei minori in mate-ria di affidamento: era chiaro lo spirito della riforma in questo senso, ma il testo non è stato preciso, dando per scontato ciò che non è ap-parso tale. Per il resto non mi sembra che servano molte varianti.
Poi gli effetti si vedranno solo nel tempo (3-5 anni).
5) Non crede che sanzioni più severe ed efficaci si rendano neces-sarie per "costringere" entrambi i genitori al rispetto delle senten-ze dei giudici? Quelle attuali non sembrano minimamente scalfire l'impunità del genitore inadempiente.
Le sanzioni ci sono e mi sembrano sufficienti.
Bisogna intervenire sui magistrati perché le applichino.
6) La Mediazione Familiare, considerata da tutti uno strumento indi-spensabile per pacificare la coppia litigiosa, è ancora facoltativa. Non pensa che sia il caso di renderla invece obbligatoria nel su-premo interesse dei minori?
Personalmente lo ritenevo, ma la Camera non era preparata in que-sto senso e non avrebbe dato il suo consenso alla riforma con una norma sulla mediazione obbligatoria.
Per questo è stata tolta.
Si può riprovare, ma non ritengo che a breve ci siano le condizioni per que-sto inserimento.
7) Il problema della sottrazione-rapimento dei figli contesi non do-vrebbe essere risolto al più presto prendendo esempio dagli altri Paesi Europei (Svizzera) che prevedono pene durissime per i ge-nitori rapitori?
Sono d’accordo: pene severe e tempestive. Ma anche per gli ina-dempienti. E’ ora di finirla con chi si sottrae alle obbligazioni che na-scono soprattutto nell’interesse dei figli.
8) E' mai possibile che quei padri separati che vivono sotto la soglia della povertà (dopo aver dato il mantenimento per la ex moglie e per i figli) non sono considerati tali dallo Stato italiano e non han-no diritto neppure al patrocinio legale gratuito? A quando le age-volazioni fiscali per compensare le difficoltà economiche derivanti anche dalla perdita della casa sempre assegnata alla madre?
Quanto alla casa, la regola è cambiata e basta applicare i nuovi prin-cipi.
Quanto al gratuito patrocinio, sono più prudente: le situazioni debbono essere esaminate con molta attenzione per evitare abusi a danno dell’intera nazione.
9) Il problema dei papà detenuti nelle carceri non viene mai affronta-to. Eppure le mamme hanno molte agevolazioni per i figli. Non è il caso, per le pari opportunità, prevedere anche per i detenuti ma-schi uguali agevolazioni di visita e di frequentazione?
Il principio è giusto: la normativa sul punto va perfezionata.
10) In campo lavorativo, i papà separati non dovrebbero avere osta-coli da parte del datore di lavoro nel diritto-dovere di visita con i figli. Per rispettare una sentenza di un giudice non si dovrebbero avere impedimenti come invece accade oggi. Per es. se un cara-biniere deve stare nel weekend con il figlio, non può essere mes-so in servizio. Oggi non c'è rispetto per queste modalità di fre-quentazione stabilite dal giudice.
Il buon senso applicativo di una legge costituisce una premessa indi-spensabile ad ogni risultato. Le esigenze sono molte e vanno esami-nate di volta in volta, senza favoritismi in alcuna direzione, Certo bi-sogna considerare che la presenza del papà è indispensabile nella crescita di un figlio e solo una crescita corretta determina generazioni responsabili: in questo modo si evitano elevati costi sociali.
Anche a questo proposito, dunque, deve migliorare la cultura del paese nella materia.
11) Il movimento che ha manifestato pacificamente e civilmente in questi anni ha sollevato queste problematiche costringendo tutti i massmedia ad occuparsene.
Se l'Italia è il Paese in Europa con meno suicidi di papà non crede che sia merito di quelle associa-zioni che si sono sostituite alle Istituzioni?
L’impegno delle associazioni è stato encomiabile, direi indispensabi-le. Hanno grande merito nel cambiamento culturale che l’Italia sta vi-vendo in questa materia.
Ma la loro dedizione è ancora necessaria perché la strada da percorrere è ancora lunga.
12) Per finire, non le sembra che in un Paese civile le Pari Opportuni-tà debbano riguardare entrambi i sessi?
Ci vuole spiegare per quale motivo, secondo lei, in Italia, non c'è una sola struttura per uomini o papà gestita da uomini o papà?
Per quale motivo lo Sta-to e gli Enti Pubblici sostengono e mantengono solo strutture per donne?
Non è una palese discriminazione e una violazione del-l'articolo 3 della Costituzione secondo il quale siamo tutti uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso?
Ho appena detto che la strada da percorrere è ancora lunga: questo è un esempio concreto del lavoro ancora da fare.
13) Se la sente di aiutarci politicamente (ci accontentiamo di una let-tera al Sindaco Veltroni) a fondare a Roma la prima casa interna-zionale del padre?
Lo faccio volentieri e resto a disposizione.
14) Quale è stata la soddisfazione più grande dopo questa riforma?
Aver visto molti genitori più sereni. Avere la consapevolezza che molti figli cresceranno meglio. Aver visto molti giudici comprendere lo spirito reale della riforma ed essere certo che agiranno di conse-guenza nella loro importante missione professionale.
15) Quale, invece, la delusione o il rammarico più grande?
Aver visto molti operatori del diritto pensare che nulla è cambiato an-che dopo l’approvazione della legge sull’affidamento condiviso.
Vuol dire che non hanno capito nulla di ciò che è stato fatto.