ANSA - 11.02.07 - RIFORMA GIUSTIZIA: TOGHE INADEGUATE PERDERANNO POSTO
di Sandra Fischetti
Cambio di regione per i giudici che vogliono fare i pubblici ministeri; verifiche ogni quattro anni sulla professionalità dei magistrati con conseguenze sugli stipendi in caso di valutazione negativa; controlli ogni due anni per i capi degli uffici giudiziari che se risulteranno inadeguati perderanno l'incarico; e un doppio canale di accesso alla magistratura. Sono le linee portanti del disegno di legge di riforma dell'ordinamento giudiziario del ministro Mastella, che sarà discusso venerdì prossimo dal Consiglio dei ministri. Mentre non è ancora chiaro quando il governo esaminerà i due disegni di legge sul processo annunciati nei giorni scorsi da Mastella e che prevederebbero tra l'altro nel penale l'introduzione dell'istituto della messa in prova dell'imputato, la cancellazione del processo in contumacia, e una "stretta" sul ricorso in appello.
ACCESSO ALLA MAGISTRATURA - Non basterà più la sola laurea in giurisprudenza: per partecipare al concorso ordinario bisognerà già essere in possesso di un titolo derivante dal superamento di un vaglio precedente. Tra le prove scritte ce ne sarà anche una pratica: la redazione di una sentenza, mentre tra quelle orali ci sarà una lingua straniera. All'accesso tradizionale si affiancherà quello per corso-concorso, destinato ai laureati più meritevoli (media di 28 agli esami e non più di 35 anni di età) che per due anni percepiranno anche una borsa di studio di 900 euro mensili.
SCUOLA - Si occuperà della formazione dei magistrati, per i quali aggiornarsi e riqualificarsi diventerà un obbligo per tutto l'arco della carriera: almeno ogni quattro anni ognuno di loro dovrà frequentare un corso. Avrà tre sedi (a Bergamo, Firenze e Benevento) e il suo Comitato direttivo sarà nominato per metà dal ministro della Giustizia e per metà dal Csm: ne faranno parte 7 magistrati, tre docenti universitari e due avvocati.
CARRIERA - Gli aumenti di stipendio saranno legati al superamento delle valutazioni di professionalità previste ogni quattro anni e affidate al Csm. "Sotto esame" la competenza tecnico-giuridica, ma anche l'efficienza e la produttività, il rapporto tra i mezzi utilizzati e i risultati raggiunti, la capacità di utilizzare il lavoro di gruppo. Qualità che saranno valutate anche a partire dai provvedimenti emessi dal magistrato. E se ci saranno due bocciature il magistrato sarà dispensato dal servizio.
CAMBIO FUNZIONI GIUDICE-PM Il passaggio potrà essere chiesto solo dopo almeno cinque anni di servizio in ciascuna funzione, dopo aver frequentato un corso e aver conseguito un giudizio di idoneità. Sarà obbligatorio cambiare distretto, che grosso modo equivale al territorio di una regione.
INCARICHI DIRETTIVI - Diventeranno temporanei: sulla poltrona di capo di un ufficio giudiziario non si potrà sedere per più di 4 anni, rinnovabili una sola volta, ma solo comunque partecipando a un nuovo concorso. I responsabili degli uffici giudiziari saranno sottoposti a un controllo di gestione ogni due anni: chi si rivelerà inadeguato perderà l'incarico.
CASSAZIONE - Per accedere alle funzioni di legittimità bisognerà avere attitudini specifiche che saranno vagliate da una Commissione speciale. L'ultima parola spetterà però al Csm.
PROCURE - Il procuratore resterà il titolare unico dell'azione penale; ma le sue scelte sull'assetto organizzativo da dare alla procura saranno vagliate dal Csm.
CSM - Il numero dei componenti sarà riportato a 30: 20 togati e 10 laici. L'elezione dei togati avverrà secondo il sistema proporzionale con liste contrapposte.