CORRIERE DELLA SERA - i nuovi poveri? O pagano l’affitto o l’assegno per i figli
Effetto crisi, «salta» anche la famiglia
Don Davanzo: i nuovi poveri? O pagano l’affitto o l’assegno per i figli
MILANO - C’è chi già viveva da equilibrista, dopo una separazione. E ora, con la crisi, bussa dall’avvocato per chiedere «la riduzione dell’assegno di mantenimento dovuto per i figli». C’è chi per colpa della crisi ha perso il lavoro e rischia di perdere anche la famiglia. «Se un uomo rimane disoccupato non è frequente che moglie e figli gli facciano una colpa per il fatto di trovarsi in una situazione di precarietà », ha detto il presidente del tribunale di Monza, Anna Maria Di Oreste, nei giorni scorsi. A rischio povertà «è la classe cosiddetta media», dice, in sintesi, l’avvocato Cesare Rimini. «Un numero crescente di persone ha perso la parte mobile dello stipendio, i bonus , gli incentivi, i premi di produzione». Ma non calano gli affitti nè le spese. Ne sono testimoni ai centri d’ascolto della Caritas, dove bussano anziani con la pensione minima, extracomunitari. «Ma anche padri separati, che dormono in auto», spiega don Roberto Davanzo. Quaranta- quarantacinquenni. «Basta una malattia o la perdita del lavoro a farli precipitare». Così in Regione, dove sono già arrivate 63mila nuove domande al fondo sociale affitti (il bando scade il 15 ottobre), ben più della metà di famiglie milanesi. E l’assessore alla Casa, Mario Scotti, avverte: «Ci aspettiamo un’ondata di richieste anche dai cassintegrati, per i quali c’è un bando ad hoc che scade il 15 novembre».
Sul tema della città che s’impoverisce si esercitano i sociologi. Ma anche le associazioni di consumatori, che invitano a «transitare da viale Monza, davanti alla sede di Pane Quotidiano», dove alle 7.30 del mattino s’allunga una fila di persone d’ogni età. Italiani, tantissimi. «Gente che immagineresti inserita in un contesto economico di tutela dice il segretario di Adiconsum, Tommaso Di Buono - . Termometro di quanto Milano sia una città cara. Nonostante la crisi. Il solo vantaggio è che offre di tutto. Ci sono posti dove la spesa è d'élite, ma anche offerte discount». La crisi non consente pigrizia. «Resiste chi è flessibile». Ci si deve spostare, inseguendo le offerte dei mercati rionali. O l’affitto più equo. «Non aumentano solo le morosità, ma anche le disdette - conclude Fabio Sandrini, di Fima- Unione del Commercio . C’è chi per risparmiare 50-100 euro d’affitto cambia casa. La crisi impone di essere flessibili ma rende anche il mercato più flessibile».
da Milano Corriere
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/09_ottobre_12/padri-separati-effetto-crisi-1601867893276.shtml