A tutti i papà tenaci

Da: ".............@libero.it"
A: info@papaseparatilombardia.org
Cc:
Data Fri, 21 Sep 2012 15:45:12 +0200 (CEST)
Oggetto: "vi autorizzo a pubblicare la mia lettera sul vostro sito"

A tutti i papà tenaci che transiteranno sul sito di “papà separati”dedico questa mia lettera.

Sono figlia di genitori separati e sono cresciuta in un tempo in cui l’affido della prole era appannaggio esclusivo delle madri. Ero affascinata dal mio papà e ho conservato, per anni, nella mia memoria puerile, l’immagine idealizzata di un padre/cavaliere che sarebbe venuto a prendermi per portarmi lontano dalla tristezza della mia vita.
Non è stato così e col tempo ho capito che la realtà era un’altra cosa. Ho sofferto la sua mancanza….. infinitamente, ma nonostante tutto sono cresciuta, mi sono sposata e sono diventata mamma e quando credevamo finalmente di aver conquistato un angolo di felicità, il destino ha deciso altrimenti, e mi sono ritrovata sola.
La cosa bizzarra è che, in mezzo a tutta questa tristezza, mi è capitato di inciampare in un’altra vita abbandonata, come me, su una spiaggia e da quell’inciampo è nato un passo e un nuovo cammino….. ed è come se tutto iniziasse da zero.
Giulio era separato da poco e adorava la sua splendida bambina. Dall’incontro alla convivenza è passato un attimo e per me è stato come rivivere, da un’altra prospettiva, le frustrazioni della mia infanzia.
Diventare genitore è come essere catapultati in un altro mondo. Un mondo che non conosciamo perchè nessuno ci insegna ad essere un buon genitore. Purtroppo, quando l'equilibrio familiare non è più armonioso e si arriva ad una separazione spesso inizia una "guerra" dalle conseguenze dolorose, senza vincitori né vinti; inoltre, il tempo che la Legge accorda ad un padre per vivere un figlio è insufficiente. Così la vita di un genitore separato diventa un inferno…….
La vita di Giulio è stata affine a quella di tanti uomini separati, costellata di sacrifici, rinunce, amarezze, rabbia, solitudine …… Giulio percorreva un numero infinito di km. per stare con la sua bambina e poterla vedere anche per pochi minuti. A volte la raggiungeva al mare, quando era in vacanza con la mamma, oppure in montagna dai nonni materni. Sempre premuroso e attento a tutto ciò che la riguardasse, Giulio metteva sempre e comunque la sua bambina al primo posto.
Prima della nostra convivenza, Giulio aveva un mutuo da pagare (altissimo), l’assegno di mantenimento da onorare ….così che del suo stipendio da dipendente rimaneva ben poco per sé. Arrotondava svolgendo lavori occasionali, negandosi le ore di riposo. Sorrideva sempre: a dispetto di una vita difficile, lui sorrideva………. Ricordo ancora quando mi ha voluta al suo fianco per aprire il salvadanaio in cui conservava i soldi risparmiati con fatica e destinati alla sua bambina. Ho pianto dall’emozione allora e piango ancora oggi mentre ripenso a quel giorno. Come avrei voluto un padre così...... ho invidiato moltissimo la sua bambina.
Giulio non ha mai smesso di "combattere" anche quando la situazione sembrava essergli avversa. Telefonava tutti i giorni per sentire la sua voce e sapere di lei. I compleanni, le ricorrenze, le feste a scuola, le udienze, le visite mediche erano appuntamenti ai quali non mancava. Leggeva libri e partecipava a convegni che avessero per oggetto la separazione e i figli. Si era iscritto all’associazione “papà separati”, che sosteneva, e dalla quale traeva spunto per raggiungere al meglio i propri obiettivi.
Non si era mai uniformato ai pareri degli avvocati che consultava (spesso donne) e che tradivano le sue aspettative con la solita frase: “ma cosa pretende, lei la vede tanto la sua bambina…..”. Per tenere con sé la sua bambina nel periodo estivo, al termine della scuola, aveva modificato il proprio orario di lavoro in un part-time. Aveva mitigato anche il proprio temperamento preferendo sfogare la frustrazione e la rabbia attraverso lunghe lettere inviate per raccomandata alla madre di sua figlia anziché sprecare tempo in sterili liti telefoniche.
Così facendo, Giulio aveva ottenuto di stare con la sua bambina molto più dei week end alternati, mantenendo vivo il rapporto tra padre e figlia che stava giungendo al periodo più atteso dell’anno, ovvero la fine della scuola.
Giulio ha amato profondamente la sua bambina, nulla lo avrebbe fatto rinunciare al suo bene più grande, tranne la morte.

Il cuore generoso di Giulio ha smesso di battere il 14 maggio 2012 lasciando nello sgomento e nello sconforto tutti coloro che lo hanno amato. Se non altro è in pace, libero dalle tribolazioni e dagli inganni della vita.
Ripenso ad ogni volta che mi ripeteva: “qualunque cosa mi accada, non dimenticarti della mia bambina”.
Come avrei potuto dimenticarla? E come avrei potuto essere presente proprio io che per la Legge non esisto? In Italia l’appellativo convivente/compagno è sinonimo di niente ….. il nulla più assoluto. Giulio, Giulio, Giulio…...il silenzio intorno a me parlava di Giulio, dei suoi progetti ambiziosi, delle sue aspettative e dei suoi sogni mai realizzati.
Perciò, mi sono resa disponibile a mantenere un rapporto con la bambina e così hanno fatto anche gli amici di Giulio. La nostra offerta è stata accolta favorevolmente tanto che negli ultimi quattro mesi la bambina ha frequentato abitualmente sia la casa in cui ha vissuto con il padre che i suoi amici.
Infine, attraverso facebook è stato creato un punto di incontro “amicidigiulio” dove scambiarci pensieri, foto, notizie e altro perché le persone muoiono davvero quando vengono dimenticate e noi non vogliamo dimenticare Giulio.

Spero di potervi scrivere tra qualche anno: “… e vissero felici e contenti….” nel frattempo vi esorto a non arrendervi, mai, anche se la strada da percorrere non sarà mai in discesa.

Mamma Zui (nomignolo che mi hanno affibbiato i miei figli)