Da il Giorno Brianza - 16 Febbraio 2014. LA ONLUS PAPÀ SEPARATI: NON BISOGNA LASCIARE SOLE LE PERSONE
Si teme di non poter dare un futuro ai figli
Monza
NON È QUESTIONE di uomini o donne. La separazione è uno dei più grandi drammi umani e non tutti, per mille motivi, hanno gli strumenti per elaborarla, affrontarla e ripartire. Ci sono persone che si guardano intorno e si sentono smarrite e temono di non poter offrire un futuro ai propri figli». Umberto Vaghi è un padre separato ed è il responsabile della sezione di Monza e Brianza dell’associazione «Papà Separati Lombardia Onlus» che dal 2005 si batte per stare vicino e dare una mano ai padri messi in ginocchio dalla separazione coniugale. «Il punto di vista della nostra associazione è che le persone, nei momenti difficili della vita, non devono essere lasciate sole - continua Umberto Vaghi - ma possono affrontare percorsi con altri genitori che hanno già vissuto il trauma della separazione. In quasi 10 anni di vita dell’associazione, a chi si è avvicinato a noi non è successa alcuna tragedia, nè suicidi nè violenze. Ma spesso la separazione viene percepita come un fatto privato di cui ci si vergogna, come una questione privata, un dramma personale e le persone non trovano il coraggio di chiedere aiuto». Il responsabile della sezione di Monza e Brianza dell’associazione «Papà Separati Lombardia» non vuole commentare il caso concreto del papà killer di Giussano. «Si tratta di fatti incomprensibili che però devono portare a momenti di riflessione molto profondi. I tribunali per le cause di separazione possono rivelarsi un tritacarne ed è necessario che gli ex coniugi, se capiscono che i provvedimenti dei giudici non sono equilibrati, intervengano a porre un equlibrio. Certo, se un soggetto va incontro a ripetute separazioni, deve porsi delle domande. A quelli che si rivolgono a noi chiediamo di lavorare su di loro per avere in futuro qualcosa di meglio per sè e anche per i propri figli». L’associazione dei papà separati si è dimostrata molto attiva sul tema della separazione coniugale e dell’affido condiviso, presentando disegni di legge che tutelino i padri separati e i loro figli e ottenendo nel 2013 dalla Giunta Regionale lombarda lo stanziamento di 2 milioni di euro per andare incontro alle esigenze di chi si ritrova in ginocchio dopo la separazione.