Il Vissuto dopo la Separazione
Dott.sa MARIA DI VICINO psicologa clinica
"Centro studi permanente della coppia genitoriale"
Associazione Papà Separati, per la tutela dei diritti dei figli nella separazione.
" Alcune notizie sul vissuto dei genitori dopo la separazione"
Recentemente alcuni studiosi hanno condotto delle ricerche sulle differenze tra separati giudiziali e consensuali e tra genitori separati donne e uomini da cui possiamo estrarre importanti indicazioni sui rapporti tra ex coniugi con figli.
Da queste indagini emerge che i rapporti con l'ex partner sono meno buoni tra coloro che si sono separati giudizialmente, rispetto a quelli che hanno ottenuto una separazione consensuale. In una ricerca specifica condotta sui genitori separati (40 donne e 40 uomini), le donne risultano le più insoddisfatte rispetto all'ex partner, sia come genitore sia come persona in sé, ed avvertono il peso del sovraccarico di responsabilità che grava su di loro, mentre gli uomini (nella quasi totalità non affidatari) sentono di contare di meno nella vita dei figli. Solo una minoranza ha conservato rapporti di amicizia con il partner. Nonostante siano passati in media 9 anni dalla rottura, i rapporti tra ex coniugi sono spesso tesi ed ostili, non solo per i vecchi rancori coniugali, ma per i nuovi screzi derivanti dalle discussioni sugli alimenti e l'allevamento dei figli.
Per quanto riguarda lo svolgimento della vita dei genitori separati, presi singolarmente, dagli studi è emerso che durante l'anno successivo al divorzio, i padri divorziati, diversamente da quelli in famiglie intatte, trascorrono più tempo al lavoro ed in attività solitarie e meno tempo a casa ed in attività ricreative. Questo impegno attivo sembra essere dovuto in molti casi ad evitare l'isolamento e la solitudine. Molti padri fanno qualunque cosa pur di non ritornare in una casa vuota. Un dato importantissimo emerso dallo studio è che il contatto tra il padre divorziato ed il figlio decresce costantemente nel tempo. Inoltre il contatto, da parte del padre, è motivato da diversi fattori. A volte è dovuto ad un profondo attaccamento al figlio o ad un persistente attaccamento alla moglie. Spesso dipende dal senso del dovere o da tentativi di lenire il senso di colpa o di mantenere un senso di continuità nella vita.
Le ragioni negative addotte dai padri per spiegare le loro visite, in questi studi, comprendevano il desiderio di infastidire la moglie, di competere con lei o di vendicarsi di lei. Uno dei cambiamenti più notevoli nei padri divorziati, durante il primo anno dopo il divorzio, è un calo della fiducia in se stessi, come genitori competenti. Molti uomini hanno l'impressione di aver fallito come genitori e come mariti, ed esprimono dubbi riguardo ad un futuro matrimonio. Oltre a questi sentimenti, specificamente collegati al matrimonio, i padri divorziati pensano spesso di affrontare peggio il lavoro, di non funzionare altrettanto bene nelle situazioni sociali e di essere meno capaci nei rapporti eterosessuali. Tali fattori senza dubbio influenzano negativamente le loro competenze in quanto padri. A 2 anni dal divorzio, il fattore più importante che determina un cambiamento nel concetto di sé del padre consiste nella presenza di un rapporto intimo eterosessuale e soddisfacente. I padri che non si riposano tendono a svolgere il proprio ruolo in modo imperfetto. Infine ci sono dati positivi sui padri che dopo la separazione tendono a compensare la loro nuova posizione con i figli trascorrendo con loro più tempo possibile. Questi studi rivelano chiaramente che moltissimi figli amano stare da soli con il padre, e ciò può verificarsi più spesso dopo il divorzio. In alcuni casi, quando il padre era a casa, non era possibile passare del tempo insieme da soli. Una particolare attenzione da parte del padre ai bisogni del figlio, e la scelta di vederlo da solo più spesso possibile, possono sovente diminuire le difficoltà del divorzio. In effetti, alcuni padri divorziati si occupano di più dei figli, dopo il divorzio sviluppano con loro un rapporto migliore di quello che avevano durante i conflitti legati al matrimonio infelice e questo perché il padre, una volta che si sia abituato alla separazione, può trovarsi in uno stato emotivo migliore, e a volte può instaurare un rapporto più valido con il figlio nella sua nuova situazione di vita.
Per quanto riguarda la madre divorziata, ciò che emerge da questi studi è che essa spesso è chiamata ad interpretare il duplice ruolo di madre e di padre per compensare la lontananza del padre, e per questo motivo essa di solito vive delle difficoltà personali. Infatti le madri divorziate spesso hanno contatti notevolmente più scarsi con gli adulti a parte l'ex- marito. Sviluppano, soprattutto le casalinghe, la sensazione di essere bloccate in un mondo infantile. Le madri che non lavorano più di quelle che lavorano si descrivono come prigioniere dei loro figli. Molte madri casalinghe lamentano il fatto che la maggior parte dei loro precedenti contatti sociali avveniva tramite i colleghi del marito e che, con il divorzio, questi contatti avevano avuto termine. Questa situazione di "intrappolamento" tende a frustrare la madre divorziata e spesso determina problemi emotivi. E' stato dimostrato che, a qualche livello inconscio, la madre può scaricare i suoi problemi su colui che rappresenta fisicamente il marito, cioè sul figlio. E senza dubbio la loro ostilità contro gli ex mariti a volte va a colpire ingiustamente i figli.